Le macchine.



Le prime semplici macchine agricole compaiono in Inghilterra alla fine del Settecento, ma ancora tutto l’Ottocento può essere considerato la fase pionieristica della meccanizzazione che si diffonde solo nel XX secolo. Già nella prima metà dell’Ottocento è disponibile un’ampia varietà di macchine,  ancora trainate da cavalli o buoi per le difficoltà di utilizzo del vapore nelle campagne.
Queste mietitrici, trebbiatrici, mietitrebbiatrici però, per quasi tutto il secolo XIX, trovano scarso impiego tranne che nelle grandi aziende agricole dell’Inghilterra orientale e della Francia settentrionale. Le prime macchine sono ancora troppo poco efficienti e troppo costose, soprattutto per proprietà agricole di piccole dimensioni e sono contrastate dai braccianti agricoli perché creano disoccupazione.

Nell'immagine una delle prime macchine agricole.

Per questo motivo, infatti, la meccanizzazione si afferma inizialmente e assai rapidamente negli Stati Uniti, dove le proprietà sono molto vaste e la manodopera scarsa, soprattutto se rapportata all’immensa disponibilità di terre e di risorse naturali.
In Europa invece, alla fine del secolo, le trebbiatrici azionate a vapore sono poche e gli aratri a vapore ancor meno e solo nel XX secolo, con l’introduzione del motore a scoppio, il lavoro delle macchine comincia a sostituire sempre più quello dell’uomo e degli animali da tiro. In Italia la meccanizzazione procede molto lentamente per tutta la prima metà del Novecento e si diffonde a livello di massa solo dagli anni Cinquanta.



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